domenica 10 marzo 2013

L’acqua come ce la danno ‘a bere’...

Vanessa e Giovanni hanno intervistato via e-mail, per noi di progetto NOVE, Vittorio Elia – Professore di Elettrochimica all’Università Federico II di Napoli:

San Giorgio a Cremano 05/03/2013

Come e’ nata la passione per la chimica?
E’ stato l’entusiasmo della professoressa di chimica al liceo.

Quali studi la hanno appassionato in questi ultimi vent’anni?
Sicuramente lo studio chimico-fisico delle proprietà termodinamiche dell’acqua.

Sappiamo che negli ultimi anni lei ha studiato le soluzioni acquose molto diluite. Come mai proprio questo argomento?
Negli ultimi anni ’70 ho avuto l’occasione di far curare il mio primogenito con la medicina omeopatica. I risultati, veramente brillanti, mi hanno fortemente incuriosito e ho deciso di mettere a disposizione le mie competenze per studiare le soluzioni acquose che caratterizzano l’omeopatia.
Da ricercatore volevo dare un contributo ad una tematica estremamente controversa. Dopo circa una ventina d’anni, in cui mi sono dedicato a questi studi come attività secondaria rispetto alla mia attività istituzionale, ho finalmente trovato alcune metodologie che si sono rivelate idonee per la nuova ricerca. A quel punto mi sono dedicato a tempo pieno a questa tematica con risultati sorprendenti e oggi forse siamo ad un punto di svolta! L’acqua sta rivelando cose che non ci si immaginava!

Ha sempre insegnato alla “Federico II”?
Si!


I risultati che lei ha raggiunto, potrebbero aprire nuovi orizzonti nello scenario medico?
Sul piano medico bisogna essere cauti data la complessità della tematica dell’interazione paziente-medicina. I nostri studi non hanno immediate ricadute, ma tuttavia indicano che l’acqua e’ una sostanza ancora in gran parte sconosciuta anche se e’ la più studiata...

Quali sono le anomalie dell’acqua?
Le caratteristiche che abbiamo evidenziato riguardano il fatto che l’acqua, in molte sue manifestazioni fisico-chimiche, non rientra nella termodinamica classica. La termodinamica dei processi lontano dall’equilibri, invece, si e’ rivelata più idonea all’ interpretazione dei nuovi fenomeni. Siamo, però, solo all’inizio.
Sul piano qualitativo c’è evidenza, ma bisogna ancora lavorare molto e sperare che qualche giovane ricercatore possa in futuro portare avanti il nostro studio.

L’acqua nel deserto e l’acqua al microscopio…
Queste sono due caratteristiche straordinarie anche se la dizione ‘acqua nel deserto’ e ‘acqua al microscopio’ non rendono bene il significato delle scoperte al riguardo.
Usando terminologie più adeguate possiamo dire che esiste dell’acqua solida a pressione e temperatura normale e che, con opportune tecniche di microscopia, e’ oggi possibile “vedere” quest’acqua.


Quali sono le particolari proprietà dell’acqua in soluzioni molto diluite?
Tutti i parametri chimico-fisici da noi adoperati in questo studio convengono nel dire che le soluzioni estremamente diluite della medicina omeopatica non sono spiegabili con la presenza di soluti in seno al liquido ma, piuttosto con una variazione della struttura sovramolecolare dell’acqua (formazioni di strutture dissipative).

Professore, grazie mille per la sua disponibilità.
Le diamo appuntamento al 15 marzo, primo incontro di NOVE. Siamo curiosi di ascoltarLa.
Saluti cordiali
Vittorio Elia

G. De Crescenzo & V. De Matola V Bi ITI Medi




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