La musica di Debussy sarà uno dei temi che il Compositore e Ricercatore Filippo D’Eliso tratterà nel suo intervento di domani 15 marzo.
La musica è una matematica misteriosa i cui elementi partecipano
dell’Infinito. Essa è responsabile dei movimenti delle acque, del gioco delle
curve descritte dalle mutevoli brezze; niente è più musicale di un tramonto.
Per chi sa guardare con emozione, è la più bella lezione di sviluppo scritta in
quel libro non letto abbastanza assiduamente dai musicisti: la Natura.
Così si esprimeva Claude Achille Debussy nel maggio 1903
Considerato da tutti l'iniziatore della musica moderna, nacque a Saint Germain en Laye nel 1862 e a sette anni iniziò lo studio del pianoforte entrando, poi, a soli 10 anni nel Conservatorio di Parigi. Nel 1884 ottenne il "Prix de Rome", che gli permise di venire in Italia.
Viene chiamato il Maestro della ‘Liquidità musicale’ e, infatti, l’acqua lo affascinò sempre moltissimo!!!
Nel 1905 compose i tre movimenti sinfonici del famosissimo "La mer", "De l'aube à midi sur la mer" (Dall'alba al meriggio sul mare), "Jeux des vagues" (Giochi d'onde) e "Dialogue du vent e de la mer" (dialogo del vento e del mare).
Fino alla fine della vita, nel 1918, espresse musica dallo stile fantasioso in linea con la Belle Epoque
“La musica di Debussy è molle, fradicia, sgocciolante”, dice Alberto Savinio http://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_Savinio nel saggio dal titolo “Magister Umidus”, dedicato al compositore francese, in cui traccia addirittura analogie tra l’aspetto fisico del musicista e i caratteri della sua musica.
giovedì 14 marzo 2013
martedì 12 marzo 2013
INTERVISTA a Max ALLEGRITTI
Massimiliano Russo ha intervistato per noi di Progetto NOVE, Max Allegritti, l’artista le cui foto saranno in mostra nella Biblioteca Comunale in Villa Bruno dal 15 al 29 marzo 2013.
San Giorgio a Cremano 12/03/2013
Come è nata la sua passione per la fotografia ?
La mia passione per la fotografia è nata per caso, quasi per gioco, fin da bambino … Poi, da adulto, ho incominciato a seguire con passione altri fotografi professionisti per migliorare le tecniche che utilizzo...
Da quanto tempo è attratto dall'acqua?
Da diverso tempo. Inoltre da poco si è iniziata a diffondere questa tecnica di fotografia, da quando si è sviluppata l'era del digitale … Prima scattare e poi sviluppare le fotografie era molto più costoso rispetto ad ora. Basti pensare che il classico rullino ti permetteva di sviluppare solo 32 fotografie a prezzi non bassi e quindi era un’arte a cui si dedicavano solo le persone più ricche. Invece ora con le macchine fotografiche digitali è possibile scattare migliaia di foto. Io per esempio su 600 foto che scatto ne scelgo solo 2 o 3.
Restando in tema, lei che strumenti utilizza per scattare le sue foto?
Utilizzo oltre alla macchina fotografica professionale , un obbiettivo macro e un sistema di illuminazione che orchestro io a seconda se mi serve più o meno luce.Infine ho progettato uno strumento che mi consente di ottenere fotografie migliori.
In che consiste questo strumento che ha progettato?
Questo strumento mi consente di ottimizzare il tempo nello scattare le foto , ovvero quando la goccia d'acqua entra in contatto con qualunque altra cosa , impiega un tempo brevissimo , pochi centesimi di secondo e ciò rende difficile immortalare l'esatto istante. Con questo strumento mi diventa tutto più facile!
Ho visto delle foto sulla sua pagina "Arte Liquida dove non è immortalata solo l'acqua Quali sono gli altri soggetti che le piacciono?
Il mio soggetto principale e preferito è l'acqua, certo poi dipende da come mi sento ispirato, magari una sera mi viene voglia di immortalare il liquido di colore rosso e lo faccio , mi faccio trainare dalla mia fantasia! Poi quando me lo richiedono faccio anche il fotografo ai matrimoni.
Ma i suoi soggetti, alle volte , sono anche in forma più solida?
Io non immortalo quasi mai oggetti solidi , al massimo utilizzo addensanti per avere un liquido più malleabile , cosicché possa assumere le forme che voglio. Ma comunque il risultato che ho dopo l'utilizzo degli addensanti non è mai colloso!
È difficile conciliare il suo lavoro con la sua passione?
No, anzi è il contrario , io per lavoro viaggio molto e viaggiare mi aiuta a trovare l'ispirazione , diciamo che un altro mio strumento per effettuare le foto è proprio il mio lavoro!
Come mai è nata "Arte Liquida"
Era il 2009, ciò che iniziò come un gioco dopo un po’ è diventato un vero e proprio “progetto d'arte! " https://www.facebook.com/pages/Arte-Liquida/139482986095838?ref=hl
Quanto tempo impiega a scattare le sue foto?
Dipende! Alcune volte posso impiegare anche pomeriggi interi per cercare di immortalare la foto giusta … Altre volte non cogli mai l'attimo giusto e la cosa migliore da fare è riposarsi e ricominciare il lavoro a mente sgombra!
Infine , quali altri progetti artistici ha in cantiere?
Ora sto seguendo il progetto che ho chiamato 28mm https://www.facebook.com/28Millimetri ‘Parla’ del quotidiano, sono foto "normali" ovvero che ritraggono azioni quotidiane come un bambino che gioca col nonno al parco! Ho spostato l’attenzione sulle persone...
Massimiliano Russo Liceo C. Urbani
SE... il PROGRESSO
Il progresso ha migliorato le nostre vite ma, purtroppo, ha messo in pericolo la nostra salute.
Il processo di industrializzazione, che continua ancora oggi, ha portato a un miglioramento delle condizioni di vita e quindi anche ad una crescita demografica, al punto tale che, per esempio, l’Italia conta più di 60 milioni di abitanti, quarto paese dell’Unione Europea per popolazione.
Ma ogni medaglia ha il suo rovescio e in questi anni l’uomo non si è reso conto di intraprendere un cammino pericoloso: non ha rispettato la sua terra e, costruendo industrie di ogni tipo, ha iniziato a inquinare tutto ciò che ci circonda e in particolar modo le acque.
Tra le cause dell’inquinamento possiamo annoverare, ad esempio: le industrie alimentari che non rispettano la legge e vanno a scaricare i loro rifiuti direttamente nelle acque, il gran numero di fertilizzanti chimici utilizzati nell’agricoltura o ancora le fogne delle città i cui liquami solo in alcuni casi passano attraverso dei depuratori ma molte altre volte finiscono direttamente nel mare o nei fiumi.
Ricordiamo un esempio per tutti: il fiume Sarno.
A causa di tutti i rifiuti tossici e degli scarichi industriali è diventato il fiume più inquinato d’Europa. Ma l’inquinamento non si ferma qui, poiché le acque del Sarno finiscono in mare per cui i pesci che arrivano sulle nostre tavole non sono per nulla salutari!
E potremmo continuare con gli esempi. Domandiamoci: il progresso è stato davvero un giovamento? O bisogna pensare al progresso con modalità diverse e più responsabili?
Poniamoci seriamente in discussione: l’uomo deve imparare a rispettare la vita e deve rendersi conto che” facendo del male “ alla terra non fa altro che del male a se stesso.
Dopo tanti anni in cui le normative non erano ancora adeguate poiché non si conosceva la nocività di alcune sostanze, oggi è tutto molto più chiaro: ci sono le ricerche in campo medico che ci illustrano chiaramente la progressione esponenziale dei tumori e ci sono le leggi che, se rispettate, ci darebbero un valido aiuto.
Dunque: se riuscissimo a far rispettare le leggi migliorando anche i controlli, se riuscissimo a far viaggiare nei nostri mari solo navi cisterna con doppio scafo per evitare fuoriuscite di idrocarburi in caso di incidenti, se riuscissimo a passare tutti ad un’agricoltura più biologica, se noi cittadini fossimo veramente consapevoli, se riuscissimo a battere definitivamente le mafie, se...
Manuela Mignola Liceo C. Urbani
Il processo di industrializzazione, che continua ancora oggi, ha portato a un miglioramento delle condizioni di vita e quindi anche ad una crescita demografica, al punto tale che, per esempio, l’Italia conta più di 60 milioni di abitanti, quarto paese dell’Unione Europea per popolazione.
Ma ogni medaglia ha il suo rovescio e in questi anni l’uomo non si è reso conto di intraprendere un cammino pericoloso: non ha rispettato la sua terra e, costruendo industrie di ogni tipo, ha iniziato a inquinare tutto ciò che ci circonda e in particolar modo le acque.
Tra le cause dell’inquinamento possiamo annoverare, ad esempio: le industrie alimentari che non rispettano la legge e vanno a scaricare i loro rifiuti direttamente nelle acque, il gran numero di fertilizzanti chimici utilizzati nell’agricoltura o ancora le fogne delle città i cui liquami solo in alcuni casi passano attraverso dei depuratori ma molte altre volte finiscono direttamente nel mare o nei fiumi.
Ricordiamo un esempio per tutti: il fiume Sarno.
A causa di tutti i rifiuti tossici e degli scarichi industriali è diventato il fiume più inquinato d’Europa. Ma l’inquinamento non si ferma qui, poiché le acque del Sarno finiscono in mare per cui i pesci che arrivano sulle nostre tavole non sono per nulla salutari!
E potremmo continuare con gli esempi. Domandiamoci: il progresso è stato davvero un giovamento? O bisogna pensare al progresso con modalità diverse e più responsabili?
Poniamoci seriamente in discussione: l’uomo deve imparare a rispettare la vita e deve rendersi conto che” facendo del male “ alla terra non fa altro che del male a se stesso.
Dopo tanti anni in cui le normative non erano ancora adeguate poiché non si conosceva la nocività di alcune sostanze, oggi è tutto molto più chiaro: ci sono le ricerche in campo medico che ci illustrano chiaramente la progressione esponenziale dei tumori e ci sono le leggi che, se rispettate, ci darebbero un valido aiuto.
Dunque: se riuscissimo a far rispettare le leggi migliorando anche i controlli, se riuscissimo a far viaggiare nei nostri mari solo navi cisterna con doppio scafo per evitare fuoriuscite di idrocarburi in caso di incidenti, se riuscissimo a passare tutti ad un’agricoltura più biologica, se noi cittadini fossimo veramente consapevoli, se riuscissimo a battere definitivamente le mafie, se...
Manuela Mignola Liceo C. Urbani
L’ACQUA È UN BENE PREZIOSO CHE VA TUTELATO
L’acqua è un elemento fondamentale per la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi e perciò si deve fare di tutto affinché essa non venga inquinata in alcun modo.
Ricordiamo un evento recente che ha suscitato l’attenzione del mondo intero per la sua gravità: l’inquinamento di uno dei fiumi più importanti d’Italia, il Tevere, le cui acque sono ormai morte anche a causa del comportamento incivile di molte persone che vi gettano i propri rifiuti. Ricordiamo, inoltre, che nel Lazio ci sono intere cittadine che non possono più bere l’acqua del rubinetto in quanto inquinata da arsenico a livelli altissimi.
L’uomo è il principale artefice dell’inquinamento delle acque, l’uomo che, invece, dovrebbe tutelare questo bene essenziale per la Vita!
Gli interventi che i governi hanno messo e mettono in campo non bastano a risolvere la situazione che ogni anno peggiora sempre di più. Sarebbe utile sensibilizzare il maggior numero di persone attraverso i principali mezzi di comunicazione quali: la radio, la televisione e internet. Il tutto dovrebbe avvenire utilizzando un linguaggio il più chiaro e il più comprensibile possibile per permettere a tutti di capire bene la tragica situazione in cui siamo.
Abbiamo intervistato alcuni passanti chiedendo loro cosa ne pensassero a riguardo: tra questi uno che ci ha colpito veramente è stato il giovane Enrico, 24 anni: "La contaminazione delle acque è un grave problema che affligge l’umanità e perciò è un problema che deve essere messo urgentemente in primo piano cercando di trovare le migliori soluzioni. Ricordiamoci che la purezza dell’acqua che beviamo è un fattore necessario per favorire la salvaguardia della nostra salute e non solo".
Concordiamo sicuramente con Enrico! Il problema tra un po’ sarà enorme e se manca l’acqua potabile come potremo sopravvivere?
L’inquinamento delle acque a causa dei metalli e delle sostanze chimiche che noi uomini stiamo sversando da anni senza alcun controllo sui territori è un problema serio e l’opinione pubblica non ha ancora compreso la reale portata della catastrofe! Gli impianti di depurazione, non possono certo bastare a risolvere la questione anche perché, spesso, sono inefficienti e mal gestiti, ma sarebbe un grande passo avanti quello di aumentarne la presenza sul territorio controllando anche con serietà la loro efficienza.
Pierluigi Lipardi Liceo C.Urbani
domenica 10 marzo 2013
L’acqua come ce la danno ‘a bere’...
Vanessa e Giovanni hanno intervistato via e-mail, per noi di progetto NOVE, Vittorio Elia – Professore di Elettrochimica all’Università Federico II di Napoli:
San Giorgio a Cremano 05/03/2013
Come e’ nata la passione per la chimica?
E’ stato l’entusiasmo della professoressa di chimica al liceo.
Quali studi la hanno appassionato in questi ultimi vent’anni?
Sicuramente lo studio chimico-fisico delle proprietà termodinamiche dell’acqua.
Sappiamo che negli ultimi anni lei ha studiato le soluzioni acquose molto diluite. Come mai proprio questo argomento?
Negli ultimi anni ’70 ho avuto l’occasione di far curare il mio primogenito con la medicina omeopatica. I risultati, veramente brillanti, mi hanno fortemente incuriosito e ho deciso di mettere a disposizione le mie competenze per studiare le soluzioni acquose che caratterizzano l’omeopatia.
Da ricercatore volevo dare un contributo ad una tematica estremamente controversa. Dopo circa una ventina d’anni, in cui mi sono dedicato a questi studi come attività secondaria rispetto alla mia attività istituzionale, ho finalmente trovato alcune metodologie che si sono rivelate idonee per la nuova ricerca. A quel punto mi sono dedicato a tempo pieno a questa tematica con risultati sorprendenti e oggi forse siamo ad un punto di svolta! L’acqua sta rivelando cose che non ci si immaginava!
Ha sempre insegnato alla “Federico II”?
Si!
I risultati che lei ha raggiunto, potrebbero aprire nuovi orizzonti nello scenario medico?
Sul piano medico bisogna essere cauti data la complessità della tematica dell’interazione paziente-medicina. I nostri studi non hanno immediate ricadute, ma tuttavia indicano che l’acqua e’ una sostanza ancora in gran parte sconosciuta anche se e’ la più studiata...
Quali sono le anomalie dell’acqua?
Le caratteristiche che abbiamo evidenziato riguardano il fatto che l’acqua, in molte sue manifestazioni fisico-chimiche, non rientra nella termodinamica classica. La termodinamica dei processi lontano dall’equilibri, invece, si e’ rivelata più idonea all’ interpretazione dei nuovi fenomeni. Siamo, però, solo all’inizio.
Sul piano qualitativo c’è evidenza, ma bisogna ancora lavorare molto e sperare che qualche giovane ricercatore possa in futuro portare avanti il nostro studio.
L’acqua nel deserto e l’acqua al microscopio…
Queste sono due caratteristiche straordinarie anche se la dizione ‘acqua nel deserto’ e ‘acqua al microscopio’ non rendono bene il significato delle scoperte al riguardo.
Usando terminologie più adeguate possiamo dire che esiste dell’acqua solida a pressione e temperatura normale e che, con opportune tecniche di microscopia, e’ oggi possibile “vedere” quest’acqua.
Quali sono le particolari proprietà dell’acqua in soluzioni molto diluite?
Tutti i parametri chimico-fisici da noi adoperati in questo studio convengono nel dire che le soluzioni estremamente diluite della medicina omeopatica non sono spiegabili con la presenza di soluti in seno al liquido ma, piuttosto con una variazione della struttura sovramolecolare dell’acqua (formazioni di strutture dissipative).
Professore, grazie mille per la sua disponibilità.
Le diamo appuntamento al 15 marzo, primo incontro di NOVE. Siamo curiosi di ascoltarLa.
Saluti cordiali
Vittorio Elia
G. De Crescenzo & V. De Matola V Bi ITI Medi
San Giorgio a Cremano 05/03/2013
Come e’ nata la passione per la chimica?
E’ stato l’entusiasmo della professoressa di chimica al liceo.
Quali studi la hanno appassionato in questi ultimi vent’anni?
Sicuramente lo studio chimico-fisico delle proprietà termodinamiche dell’acqua.
Sappiamo che negli ultimi anni lei ha studiato le soluzioni acquose molto diluite. Come mai proprio questo argomento?
Negli ultimi anni ’70 ho avuto l’occasione di far curare il mio primogenito con la medicina omeopatica. I risultati, veramente brillanti, mi hanno fortemente incuriosito e ho deciso di mettere a disposizione le mie competenze per studiare le soluzioni acquose che caratterizzano l’omeopatia.
Da ricercatore volevo dare un contributo ad una tematica estremamente controversa. Dopo circa una ventina d’anni, in cui mi sono dedicato a questi studi come attività secondaria rispetto alla mia attività istituzionale, ho finalmente trovato alcune metodologie che si sono rivelate idonee per la nuova ricerca. A quel punto mi sono dedicato a tempo pieno a questa tematica con risultati sorprendenti e oggi forse siamo ad un punto di svolta! L’acqua sta rivelando cose che non ci si immaginava!
Ha sempre insegnato alla “Federico II”?
Si!
I risultati che lei ha raggiunto, potrebbero aprire nuovi orizzonti nello scenario medico?
Sul piano medico bisogna essere cauti data la complessità della tematica dell’interazione paziente-medicina. I nostri studi non hanno immediate ricadute, ma tuttavia indicano che l’acqua e’ una sostanza ancora in gran parte sconosciuta anche se e’ la più studiata...
Quali sono le anomalie dell’acqua?
Le caratteristiche che abbiamo evidenziato riguardano il fatto che l’acqua, in molte sue manifestazioni fisico-chimiche, non rientra nella termodinamica classica. La termodinamica dei processi lontano dall’equilibri, invece, si e’ rivelata più idonea all’ interpretazione dei nuovi fenomeni. Siamo, però, solo all’inizio.
Sul piano qualitativo c’è evidenza, ma bisogna ancora lavorare molto e sperare che qualche giovane ricercatore possa in futuro portare avanti il nostro studio.
L’acqua nel deserto e l’acqua al microscopio…
Queste sono due caratteristiche straordinarie anche se la dizione ‘acqua nel deserto’ e ‘acqua al microscopio’ non rendono bene il significato delle scoperte al riguardo.
Usando terminologie più adeguate possiamo dire che esiste dell’acqua solida a pressione e temperatura normale e che, con opportune tecniche di microscopia, e’ oggi possibile “vedere” quest’acqua.
Quali sono le particolari proprietà dell’acqua in soluzioni molto diluite?
Tutti i parametri chimico-fisici da noi adoperati in questo studio convengono nel dire che le soluzioni estremamente diluite della medicina omeopatica non sono spiegabili con la presenza di soluti in seno al liquido ma, piuttosto con una variazione della struttura sovramolecolare dell’acqua (formazioni di strutture dissipative).
Professore, grazie mille per la sua disponibilità.
Le diamo appuntamento al 15 marzo, primo incontro di NOVE. Siamo curiosi di ascoltarLa.
Saluti cordiali
Vittorio Elia
G. De Crescenzo & V. De Matola V Bi ITI Medi
L'ACQUA: questa SCONOSCIUTA
Venerdì 15 MARZO ore 18.00
Biblioteca Comunale di S. Giorgio a Cremano
primo APPUNTAMENTO di NOVE
SI INIZIAAAAAAAA!!!!!!!!
Si parlerà di ACQUA...
L’acqua che ancora non ci ha svelato tutta la sua natura...L'ACQUA che con le sue stranissime e tantissime ANOMALIE ci da la VITA!!!
Saranno con noi:
Vittorio Elia - Prof di Elettrochimica all’Università Federico II di Napoli.
Roberto Germano - Fisico della materia, fondatore e CEO di PROMETE Srl
Filippo D’Eliso - Compositore e Ricercatore-Conservatorio di S.Pietro a Majella
Completerà il primo incontro il Vernissage della Mostra ARTE LIQUIDA
di Massimo Allegritti - Papà, fotografo e ingegnere.
https://www.facebook.com/pages/Arte-Liquida/139482986095838?ref=hl
https://www.facebook.com/28Millimetri
lunedì 4 marzo 2013
Presentazione Progetto NOVE
E’ un
progetto innovativo che si propone di evidenziare le connessioni esistenti tra
ARTE e SCIENZA, un vero e proprio laboratorio creativo in cui artisti e
ricercatori danno forma ad una collaborazione interdisciplinare per stimolare
una visione fortemente unitaria della REALTA’.
Ideato
dall'Associazione ALTANUR, ha i patrocini morali di Regione Campania, Comune di
Napoli, Città di San Giorgio a Cremano, Facoltà di Lettere e Filosofia e
Scienze matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università ‘Federico II’ di Napoli,
Università LUDES di Lugano.
Le NOVE tematiche che affronterà il progetto sono:
L’acqua
questa sconosciuta: studi e prospettive
Il
cervello e la memoria: nuove frontiere
Neurobiologia:
le incredibili piante
Inceneritori
e nanoparticelle: quale futuro
Quantum
jazz: the music of the organism
Cloud
computing: la nuvola amica
Polvere
di stelle e inquinamento atmosferico: le inaspettate connessioni
Omero:
nel Baltico o in Grecia?
Campi
magnetici: il volto nascosto della materia.
PARTNER: Associazione LINEADARCO e BIBLIOTECA di S. Giorgio a Cremano - Assessorato alle Politiche Giovanili di S. Giorgio a Cremano - PROMETE srl - HUB S.p.a. – BCC Napoli - TT Rivista di Trasferimento Tecnologico - Associazioni: Obiettivo Cultura, La Bottega delle Parole e Arenadiana - ITI ‘E. Medi’ e Liceo Scientifico ‘Carlo Urbani’ di S. Giorgio a Cremano
Gli
eventi si terranno nella BIBLIOTECA
COMUNALE di S. Giorgio a Cremano alle
ore 18.00 e vedranno all’opera RICERCATORI
di calibro internazionale tra cui:
Vittorio
Elia (Prof di Elettrochimica Univ Federico II) – Stefano Mancuso (Direttore del
LAB. Internaz. di NEUROBIOLOGIA VEGETALE Univ di Firenze) - Filippo D’Eliso (Compositore
e Ricercatore – Conservatorio di S. Pietro a Majella) – Stefano Montanari (Ricercatore
e Direttore scientifico di NANODIAGNOSTIC) – Carmela Bonavolontà (ricercatrice
CNR) – Raffaele Battaglia (ricercatore e Technical Manager di NOVAETECH) - Nicola De Pisapia (Ricercatore dip. Scienze
della Cognizione Univ di Trento) – Mae Wan Ho (Genetista – Direttrice ISIS –
U.K.) – Felice Vinci (Ing. e Ricercatore – Scrittore di ‘Omero nel Baltico’) –
Roberto Germano (Fisico – Ricercatore)
NOI della
REDAZIONE vi terremo
informati su tutto quello che accadrà.
STAY TUNED!
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