lunedì 22 aprile 2013

INTERVISTA a Dario De Cristofaro

Come nasce la tua passione per la fotografia?

Non lo so. Ci sono cose che accadono. Erwitt diceva : “ Quando la fotografia accade, succede senza sforzo, come un dono che non va né analizzato né interrogato.”

http://it.wikipedia.org/wiki/Elliott_Erwitt



Elliott Erwitt in una celebre foto

Potrei rispondere sul “quando” è nata questa mia passione, ma prenderei coscienza del tempo che passa. Mi rendo conto che forse sto glissando sulla domanda, e così provo a dare una risposta.
Credo di aver trovato nella fotografia un perfetto campo di battaglia tra la realtà e l’immaginario, qualcosa in più dell’abusato “cogliere l’attimo”.
Ci sono attimi che attraverso uno scatto si sottraggono allo scorrere del tempo e diventano “presenti”, e ci sono attimi che non sono mai esistiti, come in questo lavoro.
Astrea non esisteva un attimo prima di premere il pulsante di scatto, ed un attimo dopo, viene consegnata al tempo. Ora esiste, è innegabile, e questo è il potere magico della fotografia.

Quali temi riescono a far scattare in te l'ispirazione?

Ci sono storie che voglio raccontare. Alcune sono vere, altre inventate, alcune una visione particolare della realtà. Tendenzialmente non amo i soggetti che si impongono sulla scelta autoriale, per quanto ogni cosa può essere raccontata in maniera personalissima. Amo le storie, e quel genere di fotografia che sa andare oltre “l’attimo”, e al tempo stesso amo quegli attimi che, soprattutto attraverso il motion blur, sanno muoversi ben oltre la staticità del fermo immagine.


Quando scegli un soggetto cosa desideri raccontare maggiormente con la tua foto?

Se c’è qualcosa che mi colpisce, è quel qualcosa che voglio raccontare. Ci sono foto che nascono per una urgenza di dire, ed altre invece che girano in testa per giorni, o anche mesi. Alcuni dei miei lavori sono davvero molto distanti tra loro, non come cifra stilistica, ma come “argomento”. Questo perché non voglio perdermi le mille sfumature del mondo.
Quello che vorrei sempre riuscire a raccontare è quel qualcosa sa andare oltre l’ovvio, oltre il ciò che appare, oltre la fotografia didascalica.

Ci anticipi i tuoi progetti futuri?

Ovviamente no. Scherzi a parte, ho diversi progetti in cantiere. Uno legato al rapporto tra corpi e paesaggi, altri, spostandosi più sul racconto, legato alle tante realtà italiane cariche di tradizioni e leggende, piene di storie di streghe e fantasmi, luoghi di incanto che si nascondono dietro angoli inaspettati. Pur avendo avuto la fortuna di viaggiare tanto, trovo che sotto i piedi abbiamo un tesoro da poter far impallidire e perdere i più grandi fotografi di viaggi.
Ma non voglio svelare troppo, se hai una mappa del tesoro non la rendi pubblica .

Massimiliano Russo Liceo carlo Urbani

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