giovedì 25 aprile 2013

Intervista ad ANNA FABRELLO

La REDAZIONE di Progetto NOVE ha intervistato la scrittrice Anna Fabrello autrice del racconto: "Il Ritorno dei Colori”

Anna Fabrello è nata ad Ivrea nel 1971. E' residente in Montalto Dora in provincia di Torino. Ha effettuato studi umanistici ottenendo la laurea in Servizio Sociale presso l'Università di Torino. Ha lavorato per diversi anni per il Ministero della Giustizia e per la Procura di Ivrea. Ha pubblicato con la casa editrice Albatros una raccolta di racconti brevi, ottenendo buoni riscontri di pubblico e critica. Ha partecipato a vari concorsi letterari raggiungendo significativi risultati ed è presente con i suoi racconti in diverse antologie pubblicate da varie case editrici locali.
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Come nasce la tua passione per la scrittura?

Io ho sempre amato scrivere e leggere. Posso dire che la mia passione nasce con me, perché non ho memoria di un momento preciso. I ricordi si perdono nel tempo, a quando andavo alle elementari e la mia Maestra di allora mi spinse a tenere un diario come mezzo per superare la mia forte timidezza. Da allora non ho mai smesso di scrivere.


I diari e i miei scritti si sono evoluti con gli anni passando da semplici resoconti e sfoghi emotivi a racconti metaforici incentrati principalmente sull'analisi di sentimenti, di momenti, attimi, immagini che mi colpiscono e mi spingono a cercare carta e penna per creare mondi magici, storie e fiabe che colgano quella precisa sensazione.



Quali temi riescono a far scattare in te l'ispirazione?

Basta davvero poco per spingermi a scrivere. L'ispirazione arriva solitamente la notte, quando lascio libera la mente di vagare e ripensare a quell'attimo, quello sguardo, quel sorriso, quel colore, quell'immagine, quello scambio di frasi che mi e' rimasto impresso e ha solleticato la mia immaginazione o semplicemente la mia voglia di fermare quelle sensazioni trasformandole in racconto.


Le parole hanno uno straordinario potere e mi piace molto giocare con esse per creare mondi e personaggi e fotografie di momenti.

Scrivi di getto o invece rielabori più volte i racconti?

Scrivo di getto solitamente spinta dall'impulso del momento e dall'urgenza di far emergere quello che provo. La revisione avviene solo in un secondo momento, ma solitamente è limitata a correzioni verbali e lessicali. E’ molto difficile, infatti, che io prenda un racconto e lo riveda o lo riscriva. Credo sia anche questa la ragione per cui io mi concentro sulla scrittura di racconti brevi e non di libri, opere romanzate di un certo spessore. Non ho la pazienza di scrivere, rivedere, rielaborare, ricreare, ragionare oltre il minimo che ritengo necessario. Sono un'istintiva.



Ci anticipi i tuoi progetti futuri?

Aspetto. In verità non ho grandi progetti. Scrivo. Perché fa parte di me e non posso farne a meno. Partecipo a quei concorsi per i quali sento di poter dire qualcosa con un mio racconto e per la maggior parte del tempo seguo il mio istinto e la mia voglia di creare con le parole. Ho avuto la meravigliosa e incredibile possibilità di vedere pubblicata una mia raccolta, di vedere altri miei racconti commentati positivamente e riconosciuti degni di essere pubblicati in svariate antologie ed è qualcosa di straordinario che non mi sarei mai aspettata.


Cos'altro potrei desiderare?
Scrivere, scrivere, scrivere. Questa è l'unica cosa che ho come progetto.

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