La scrittrice Anna Fabrello ci ha inviato da Ivrea, un bellissimo racconto Fantasy che può essere letto con 'diversi livelli di coscienza'. GRAZIE ANNA
-----------------------------------------------------------------------------------
«Era da molto tempo che in Contea non si vedeva scendere la neve … che strano, non ricordavo fosse così bianca, così fredda e così soffice. Tu ti ricordi dell’ultima volta, Henry?» chiese il vecchio con gli occhi grigi sollevati verso il cielo a osservare i copiosi fiocchi di neve che calavano morbidi.
«Non vorrai per caso farmi credere che tu ricordi anche quando tutto era colorato?» l’apostrofò l’amico dandogli una spallata. A quel moto una miriade di fiocchettini ghiacciati si sollevarono dal cappotto grigio di Malcom e ricaddero a terra mischiandosi al bianco lucente che stava ricoprendo ogni cosa. Lo sguardo del vecchio lasciò un momento il cielo per posarsi in quello scuro dell’amico.
Sospirò silenzioso, sollevando una mano a palmo aperto, cercando di catturare uno di quei cristalli.
«I colori …» ripeté con voce atona «sono scomparsi da troppo tempo ormai. Solo una magia potente potrebbe ridonarli a questa Contea». Senza aggiungere altro i due uomini ripresero a camminare lungo la via, diretti alle proprie case. Tutto intorno a loro il paesaggio stava passando dalle sfumature del grigio e del nero, al bianco accecante di quella particolare, insolita e strana nevicata.
La Contea, ormai da tanto tempo non aveva più colori. Restavano solo le tonalità dei grigi, il nero e il bianco a ricoprire ogni oggetto, ogni struttura, ogni elemento della natura. Era passato troppo tempo perché qualcuno ricordasse come tutto era cominciato: i colori erano scomparsi e per le nuove generazioni lo stato attuale era l’unica realtà conosciuta. Leggende narravano che tutto fosse accaduto a seguito dell’ultima nevicata che ormai solo i vecchi ricordavano.
«I colori …» ripeté Malcom entrando in casa e gettando un ultimo sguardo al bianco che ormai imperversava ovunque. Ella, l’amore più grande della sua vita, sbucò dalla stanza dove era solita rifugiarsi per leggere: «Malcom sei tornato!» lo accolse con un ampio sorriso e un bacio. Era bello che lei avesse mantenuto la sua voglia di vivere e la sua spumeggiante energia. Per Malcom continuava a essere una sorpresa continua, l’avrebbe risposata cento, mille volte! «Si, rieccomi. Nevica ancora»
«Tesoro, ho appena terminato di leggere un’interessante spiegazione a tutto quello che sta accadendo» disse Ella appoggiando il capo sulla spalla di lui.
Gli occhi neri, profondi e intensi le brillavano dall’emozione: «C’è una teoria che hanno sviluppato al di là della Contea. Secondo alcuni maghi sembra che questo non sia un evento meteorologico particolare ma l’interferenza di una stella. Pare che l’Astro si muova con una traiettoria molto particolare e si stia avvicinando a noi. Dicono che sia lo stesso Astro che tempo fa attraversò i nostri cieli provocando la scomparsa dei colori.» «Un Astro?» chiese con tono fortemente incredulo Malcom. «Mi sembra altamente improbabile. So che ti piace credere a tutte queste cose pseudoscientifiche, ma penso sia un po’ troppo fantasiosa questa spiegazione! Secondo me si tratta solo di neve. Insolita, è vero, ma pur sempre neve.»
Scuotendo il capo, Ella sorrise rassegnata: «Il mio inguaribile razionalista» commentò baciandolo dolcemente per poi tornare a fissare fuori e involontariamente sollevare lo sguardo profondo nel cielo, tentando di superare le nubi chiare per raggiungere l’Astro luminoso. I maghi lo descrivevano come una sfera roteante dai mille colori, impossibile da immaginare per chi aveva sempre vissuto tra il grigio e il nero. Doveva essere qualcosa di stupefacente!
La neve continuava a scendere. Ogni cosa veniva lentamente ma inesorabilmente coperta. Alla radio e alla televisione non si parlava d’altro e mille teorie nascevano e morivano senza sosta.
Passarono tre giorni. Ormai il bianco era ovunque. Quella mattina Ella trovò finalmente il coraggio di uscire nella neve bianca e, entusiasta come una bambina, cominciò a camminare guardando stupita le sue orme sul terreno. Rientrò in casa con i capelli umidi e gli abiti zuppi e si accoccolò sul divano accanto a Malcom, ad occhi chiusi. Ad un tratto ebbe un sussulto, un ricordo improvviso le aveva attraversato la mente: ora era tutto chiaro! Ecco cos’era accaduto quando era piccina piccina ... aveva cancellato per tanti anni dalla memoria ... ed ora ...
Spalancò gli occhi e fissò Malcom che si staccò da lei con un balzo: gli occhi di Ella da scuri erano diventati verde brillante! «I colori … non è possibile. Ella, cosa c’è? Cosa ti succede?»
La moglie scivolò verso la porta senza rispondere, l’aprì e si immerse nei fiocchi di neve che scendevano lentamente. Il capo alzato verso il cielo. Vedeva. Vedeva l’Astro avvicinarsi. Tutti quei colori, quello sfavillante roteare: giallo, rosso, verde, blu, azzurro, viola, marrone … Poi, come se all’improvviso avesse perso le forze scivolò a terra. Malcom corse verso di lei riportandola all’interno della casa. «Ella, ti prego apri gli occhi. Dimmi cosa succede … »
«Ho visto Malcom. E’ tutto vero! L’Astro stanotte sarà direttamente sopra la Contea e succederà qualcosa di magico!» Lo sguardo sfavillante non ammetteva dubbi. Malcom la fissò esterrefatto e per tutto il resto della giornata non staccò mai gli occhi dalla moglie che sembrava in attesa di qualcosa, eccitata come mai l’aveva vista prima.
Verso sera accadde. Mille luci si accesero nella case e mille volti spaventati rimasero incollati alle finestre. Henry si precipitò fuori di casa, distante pochi isolati da quella di Malcom, e bussò alla porta dell’amico: «Vecchio aprimi, se dobbiamo morire voglio essere con te!» urlò battendo le nocche sulla porta.
«Sempre il solito esagerato...» Malcom aprì e si bloccò di colpo osservando l’amico che aveva addosso non neve ma una strana polvere microscopica, una polvere che scivolava a terra creando degli strani disegni. Il cappotto, le scarpe, i capelli di Henry non erano più né grigi né neri, ma erano ricoperti di tanti piccoli puntolini colorati che lentamente ma inesorabilmente si allargavano regalando … colori! Sì, proprio colori.
Polvere di Stelle! Dove si posava disegnava ghirigori colorati che si allargavano a macchia d’olio. Incredibile, una magia vera e propria!
Malcom, Ella e Henry rimasero fino al mattino con le facce incollate ai vetri e gli occhi allargati in espressioni di sorpresa. Il mondo riacquistava il Colore.
Una Polvere magica, una Polvere di Stelle stava cancellando il grigio, il nero e il bianco per ridonare alla Contea quello che solo le leggende narravano. Nell’arco di quella magica notte la Contea riacquistò tutta la gioia e l’allegria.
«Adesso sì che abbiamo qualcosa da ricordare davvero, vecchio mio!» urlò Henry, aprendo la porta e immergendosi nei colori mentre ballava e roteava come un bambino.
«Già» rispose semplicemente Malcom, abbracciando Ella e fissandola intensamente nei suoi spettacolari occhi verde smeraldo...
Nessun commento:
Posta un commento