Le foto dell'incontro POLVERE di STELLE
scattate da Chiara Silvano (liceo di S.Giorgio)
ECCOLE!!!
Massimiliano RUSSO intervista il fotografo Dario DE CRISTOFARO
Giuliano Costa legge il racconto della scrittrice Anna FABRELLO
Il ricercatore Raffaele BATTAGLIA di NOVAETECH con il moderatore Giuseppe GERMANO, Prof dell'Univ. FEDERICO II
Oriana Russo resp per Lineadarco della Biblioteca Comunale di S.Giorgio a Cremano
sabato 27 aprile 2013
giovedì 25 aprile 2013
Intervista ad ANNA FABRELLO
La REDAZIONE di Progetto NOVE ha intervistato la scrittrice Anna Fabrello autrice del racconto: "Il Ritorno dei Colori”
Anna Fabrello è nata ad Ivrea nel 1971. E' residente in Montalto Dora in provincia di Torino. Ha effettuato studi umanistici ottenendo la laurea in Servizio Sociale presso l'Università di Torino. Ha lavorato per diversi anni per il Ministero della Giustizia e per la Procura di Ivrea. Ha pubblicato con la casa editrice Albatros una raccolta di racconti brevi, ottenendo buoni riscontri di pubblico e critica. Ha partecipato a vari concorsi letterari raggiungendo significativi risultati ed è presente con i suoi racconti in diverse antologie pubblicate da varie case editrici locali.
.....................................................
Come nasce la tua passione per la scrittura?
Io ho sempre amato scrivere e leggere. Posso dire che la mia passione nasce con me, perché non ho memoria di un momento preciso. I ricordi si perdono nel tempo, a quando andavo alle elementari e la mia Maestra di allora mi spinse a tenere un diario come mezzo per superare la mia forte timidezza. Da allora non ho mai smesso di scrivere.
I diari e i miei scritti si sono evoluti con gli anni passando da semplici resoconti e sfoghi emotivi a racconti metaforici incentrati principalmente sull'analisi di sentimenti, di momenti, attimi, immagini che mi colpiscono e mi spingono a cercare carta e penna per creare mondi magici, storie e fiabe che colgano quella precisa sensazione.
Quali temi riescono a far scattare in te l'ispirazione?
Basta davvero poco per spingermi a scrivere. L'ispirazione arriva solitamente la notte, quando lascio libera la mente di vagare e ripensare a quell'attimo, quello sguardo, quel sorriso, quel colore, quell'immagine, quello scambio di frasi che mi e' rimasto impresso e ha solleticato la mia immaginazione o semplicemente la mia voglia di fermare quelle sensazioni trasformandole in racconto.
Le parole hanno uno straordinario potere e mi piace molto giocare con esse per creare mondi e personaggi e fotografie di momenti.
Scrivi di getto o invece rielabori più volte i racconti?
Scrivo di getto solitamente spinta dall'impulso del momento e dall'urgenza di far emergere quello che provo. La revisione avviene solo in un secondo momento, ma solitamente è limitata a correzioni verbali e lessicali. E’ molto difficile, infatti, che io prenda un racconto e lo riveda o lo riscriva. Credo sia anche questa la ragione per cui io mi concentro sulla scrittura di racconti brevi e non di libri, opere romanzate di un certo spessore. Non ho la pazienza di scrivere, rivedere, rielaborare, ricreare, ragionare oltre il minimo che ritengo necessario. Sono un'istintiva.
Ci anticipi i tuoi progetti futuri?
Aspetto. In verità non ho grandi progetti. Scrivo. Perché fa parte di me e non posso farne a meno. Partecipo a quei concorsi per i quali sento di poter dire qualcosa con un mio racconto e per la maggior parte del tempo seguo il mio istinto e la mia voglia di creare con le parole. Ho avuto la meravigliosa e incredibile possibilità di vedere pubblicata una mia raccolta, di vedere altri miei racconti commentati positivamente e riconosciuti degni di essere pubblicati in svariate antologie ed è qualcosa di straordinario che non mi sarei mai aspettata.
Cos'altro potrei desiderare?
Scrivere, scrivere, scrivere. Questa è l'unica cosa che ho come progetto.
Anna Fabrello è nata ad Ivrea nel 1971. E' residente in Montalto Dora in provincia di Torino. Ha effettuato studi umanistici ottenendo la laurea in Servizio Sociale presso l'Università di Torino. Ha lavorato per diversi anni per il Ministero della Giustizia e per la Procura di Ivrea. Ha pubblicato con la casa editrice Albatros una raccolta di racconti brevi, ottenendo buoni riscontri di pubblico e critica. Ha partecipato a vari concorsi letterari raggiungendo significativi risultati ed è presente con i suoi racconti in diverse antologie pubblicate da varie case editrici locali.
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Come nasce la tua passione per la scrittura?
Io ho sempre amato scrivere e leggere. Posso dire che la mia passione nasce con me, perché non ho memoria di un momento preciso. I ricordi si perdono nel tempo, a quando andavo alle elementari e la mia Maestra di allora mi spinse a tenere un diario come mezzo per superare la mia forte timidezza. Da allora non ho mai smesso di scrivere.
I diari e i miei scritti si sono evoluti con gli anni passando da semplici resoconti e sfoghi emotivi a racconti metaforici incentrati principalmente sull'analisi di sentimenti, di momenti, attimi, immagini che mi colpiscono e mi spingono a cercare carta e penna per creare mondi magici, storie e fiabe che colgano quella precisa sensazione.
Quali temi riescono a far scattare in te l'ispirazione?
Basta davvero poco per spingermi a scrivere. L'ispirazione arriva solitamente la notte, quando lascio libera la mente di vagare e ripensare a quell'attimo, quello sguardo, quel sorriso, quel colore, quell'immagine, quello scambio di frasi che mi e' rimasto impresso e ha solleticato la mia immaginazione o semplicemente la mia voglia di fermare quelle sensazioni trasformandole in racconto.
Le parole hanno uno straordinario potere e mi piace molto giocare con esse per creare mondi e personaggi e fotografie di momenti.
Scrivi di getto o invece rielabori più volte i racconti?
Scrivo di getto solitamente spinta dall'impulso del momento e dall'urgenza di far emergere quello che provo. La revisione avviene solo in un secondo momento, ma solitamente è limitata a correzioni verbali e lessicali. E’ molto difficile, infatti, che io prenda un racconto e lo riveda o lo riscriva. Credo sia anche questa la ragione per cui io mi concentro sulla scrittura di racconti brevi e non di libri, opere romanzate di un certo spessore. Non ho la pazienza di scrivere, rivedere, rielaborare, ricreare, ragionare oltre il minimo che ritengo necessario. Sono un'istintiva.
Ci anticipi i tuoi progetti futuri?
Aspetto. In verità non ho grandi progetti. Scrivo. Perché fa parte di me e non posso farne a meno. Partecipo a quei concorsi per i quali sento di poter dire qualcosa con un mio racconto e per la maggior parte del tempo seguo il mio istinto e la mia voglia di creare con le parole. Ho avuto la meravigliosa e incredibile possibilità di vedere pubblicata una mia raccolta, di vedere altri miei racconti commentati positivamente e riconosciuti degni di essere pubblicati in svariate antologie ed è qualcosa di straordinario che non mi sarei mai aspettata.
Cos'altro potrei desiderare?
Scrivere, scrivere, scrivere. Questa è l'unica cosa che ho come progetto.
lunedì 22 aprile 2013
I VIDEO dell'incontro POLVERE di STELLE - sabato 20 aprile 2013
Grazie a CRISTIAN NATULLO possiamo mettere a vostra disposizione i video della serata.
GRAZIE Cristian!! SEI un MITO!
Ecco la sua pagina per chi volesse saperne di più.
https://www.facebook.com/Nuovomondo?fref=ts
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POLVERE di STELLE - Prima parte
http://youtu.be/1J5UAEK1Z1M
POLVERE di STELLE - Seconda parte
http://www.youtube.com/watch?v=375CcabeQNA
GRAZIE Cristian!! SEI un MITO!
Ecco la sua pagina per chi volesse saperne di più.
https://www.facebook.com/Nuovomondo?fref=ts
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POLVERE di STELLE - Prima parte
http://youtu.be/1J5UAEK1Z1M
POLVERE di STELLE - Seconda parte
http://www.youtube.com/watch?v=375CcabeQNA
Il Ritorno dei Colori - Racconto fantasy di Anna Fabrello
La scrittrice Anna Fabrello ci ha inviato da Ivrea, un bellissimo racconto Fantasy che può essere letto con 'diversi livelli di coscienza'. GRAZIE ANNA
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«Era da molto tempo che in Contea non si vedeva scendere la neve … che strano, non ricordavo fosse così bianca, così fredda e così soffice. Tu ti ricordi dell’ultima volta, Henry?» chiese il vecchio con gli occhi grigi sollevati verso il cielo a osservare i copiosi fiocchi di neve che calavano morbidi.
«Non vorrai per caso farmi credere che tu ricordi anche quando tutto era colorato?» l’apostrofò l’amico dandogli una spallata. A quel moto una miriade di fiocchettini ghiacciati si sollevarono dal cappotto grigio di Malcom e ricaddero a terra mischiandosi al bianco lucente che stava ricoprendo ogni cosa. Lo sguardo del vecchio lasciò un momento il cielo per posarsi in quello scuro dell’amico.
Sospirò silenzioso, sollevando una mano a palmo aperto, cercando di catturare uno di quei cristalli.
«I colori …» ripeté con voce atona «sono scomparsi da troppo tempo ormai. Solo una magia potente potrebbe ridonarli a questa Contea». Senza aggiungere altro i due uomini ripresero a camminare lungo la via, diretti alle proprie case. Tutto intorno a loro il paesaggio stava passando dalle sfumature del grigio e del nero, al bianco accecante di quella particolare, insolita e strana nevicata.
La Contea, ormai da tanto tempo non aveva più colori. Restavano solo le tonalità dei grigi, il nero e il bianco a ricoprire ogni oggetto, ogni struttura, ogni elemento della natura. Era passato troppo tempo perché qualcuno ricordasse come tutto era cominciato: i colori erano scomparsi e per le nuove generazioni lo stato attuale era l’unica realtà conosciuta. Leggende narravano che tutto fosse accaduto a seguito dell’ultima nevicata che ormai solo i vecchi ricordavano.
«I colori …» ripeté Malcom entrando in casa e gettando un ultimo sguardo al bianco che ormai imperversava ovunque. Ella, l’amore più grande della sua vita, sbucò dalla stanza dove era solita rifugiarsi per leggere: «Malcom sei tornato!» lo accolse con un ampio sorriso e un bacio. Era bello che lei avesse mantenuto la sua voglia di vivere e la sua spumeggiante energia. Per Malcom continuava a essere una sorpresa continua, l’avrebbe risposata cento, mille volte! «Si, rieccomi. Nevica ancora»
«Tesoro, ho appena terminato di leggere un’interessante spiegazione a tutto quello che sta accadendo» disse Ella appoggiando il capo sulla spalla di lui.
Gli occhi neri, profondi e intensi le brillavano dall’emozione: «C’è una teoria che hanno sviluppato al di là della Contea. Secondo alcuni maghi sembra che questo non sia un evento meteorologico particolare ma l’interferenza di una stella. Pare che l’Astro si muova con una traiettoria molto particolare e si stia avvicinando a noi. Dicono che sia lo stesso Astro che tempo fa attraversò i nostri cieli provocando la scomparsa dei colori.» «Un Astro?» chiese con tono fortemente incredulo Malcom. «Mi sembra altamente improbabile. So che ti piace credere a tutte queste cose pseudoscientifiche, ma penso sia un po’ troppo fantasiosa questa spiegazione! Secondo me si tratta solo di neve. Insolita, è vero, ma pur sempre neve.»
Scuotendo il capo, Ella sorrise rassegnata: «Il mio inguaribile razionalista» commentò baciandolo dolcemente per poi tornare a fissare fuori e involontariamente sollevare lo sguardo profondo nel cielo, tentando di superare le nubi chiare per raggiungere l’Astro luminoso. I maghi lo descrivevano come una sfera roteante dai mille colori, impossibile da immaginare per chi aveva sempre vissuto tra il grigio e il nero. Doveva essere qualcosa di stupefacente!
La neve continuava a scendere. Ogni cosa veniva lentamente ma inesorabilmente coperta. Alla radio e alla televisione non si parlava d’altro e mille teorie nascevano e morivano senza sosta.
Passarono tre giorni. Ormai il bianco era ovunque. Quella mattina Ella trovò finalmente il coraggio di uscire nella neve bianca e, entusiasta come una bambina, cominciò a camminare guardando stupita le sue orme sul terreno. Rientrò in casa con i capelli umidi e gli abiti zuppi e si accoccolò sul divano accanto a Malcom, ad occhi chiusi. Ad un tratto ebbe un sussulto, un ricordo improvviso le aveva attraversato la mente: ora era tutto chiaro! Ecco cos’era accaduto quando era piccina piccina ... aveva cancellato per tanti anni dalla memoria ... ed ora ...
Spalancò gli occhi e fissò Malcom che si staccò da lei con un balzo: gli occhi di Ella da scuri erano diventati verde brillante! «I colori … non è possibile. Ella, cosa c’è? Cosa ti succede?»
La moglie scivolò verso la porta senza rispondere, l’aprì e si immerse nei fiocchi di neve che scendevano lentamente. Il capo alzato verso il cielo. Vedeva. Vedeva l’Astro avvicinarsi. Tutti quei colori, quello sfavillante roteare: giallo, rosso, verde, blu, azzurro, viola, marrone … Poi, come se all’improvviso avesse perso le forze scivolò a terra. Malcom corse verso di lei riportandola all’interno della casa. «Ella, ti prego apri gli occhi. Dimmi cosa succede … »
«Ho visto Malcom. E’ tutto vero! L’Astro stanotte sarà direttamente sopra la Contea e succederà qualcosa di magico!» Lo sguardo sfavillante non ammetteva dubbi. Malcom la fissò esterrefatto e per tutto il resto della giornata non staccò mai gli occhi dalla moglie che sembrava in attesa di qualcosa, eccitata come mai l’aveva vista prima.
Verso sera accadde. Mille luci si accesero nella case e mille volti spaventati rimasero incollati alle finestre. Henry si precipitò fuori di casa, distante pochi isolati da quella di Malcom, e bussò alla porta dell’amico: «Vecchio aprimi, se dobbiamo morire voglio essere con te!» urlò battendo le nocche sulla porta.
«Sempre il solito esagerato...» Malcom aprì e si bloccò di colpo osservando l’amico che aveva addosso non neve ma una strana polvere microscopica, una polvere che scivolava a terra creando degli strani disegni. Il cappotto, le scarpe, i capelli di Henry non erano più né grigi né neri, ma erano ricoperti di tanti piccoli puntolini colorati che lentamente ma inesorabilmente si allargavano regalando … colori! Sì, proprio colori.
Polvere di Stelle! Dove si posava disegnava ghirigori colorati che si allargavano a macchia d’olio. Incredibile, una magia vera e propria!
Malcom, Ella e Henry rimasero fino al mattino con le facce incollate ai vetri e gli occhi allargati in espressioni di sorpresa. Il mondo riacquistava il Colore.
Una Polvere magica, una Polvere di Stelle stava cancellando il grigio, il nero e il bianco per ridonare alla Contea quello che solo le leggende narravano. Nell’arco di quella magica notte la Contea riacquistò tutta la gioia e l’allegria.
«Adesso sì che abbiamo qualcosa da ricordare davvero, vecchio mio!» urlò Henry, aprendo la porta e immergendosi nei colori mentre ballava e roteava come un bambino.
«Già» rispose semplicemente Malcom, abbracciando Ella e fissandola intensamente nei suoi spettacolari occhi verde smeraldo...
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«Era da molto tempo che in Contea non si vedeva scendere la neve … che strano, non ricordavo fosse così bianca, così fredda e così soffice. Tu ti ricordi dell’ultima volta, Henry?» chiese il vecchio con gli occhi grigi sollevati verso il cielo a osservare i copiosi fiocchi di neve che calavano morbidi.
«Non vorrai per caso farmi credere che tu ricordi anche quando tutto era colorato?» l’apostrofò l’amico dandogli una spallata. A quel moto una miriade di fiocchettini ghiacciati si sollevarono dal cappotto grigio di Malcom e ricaddero a terra mischiandosi al bianco lucente che stava ricoprendo ogni cosa. Lo sguardo del vecchio lasciò un momento il cielo per posarsi in quello scuro dell’amico.
Sospirò silenzioso, sollevando una mano a palmo aperto, cercando di catturare uno di quei cristalli.
«I colori …» ripeté con voce atona «sono scomparsi da troppo tempo ormai. Solo una magia potente potrebbe ridonarli a questa Contea». Senza aggiungere altro i due uomini ripresero a camminare lungo la via, diretti alle proprie case. Tutto intorno a loro il paesaggio stava passando dalle sfumature del grigio e del nero, al bianco accecante di quella particolare, insolita e strana nevicata.
La Contea, ormai da tanto tempo non aveva più colori. Restavano solo le tonalità dei grigi, il nero e il bianco a ricoprire ogni oggetto, ogni struttura, ogni elemento della natura. Era passato troppo tempo perché qualcuno ricordasse come tutto era cominciato: i colori erano scomparsi e per le nuove generazioni lo stato attuale era l’unica realtà conosciuta. Leggende narravano che tutto fosse accaduto a seguito dell’ultima nevicata che ormai solo i vecchi ricordavano.
«I colori …» ripeté Malcom entrando in casa e gettando un ultimo sguardo al bianco che ormai imperversava ovunque. Ella, l’amore più grande della sua vita, sbucò dalla stanza dove era solita rifugiarsi per leggere: «Malcom sei tornato!» lo accolse con un ampio sorriso e un bacio. Era bello che lei avesse mantenuto la sua voglia di vivere e la sua spumeggiante energia. Per Malcom continuava a essere una sorpresa continua, l’avrebbe risposata cento, mille volte! «Si, rieccomi. Nevica ancora»
«Tesoro, ho appena terminato di leggere un’interessante spiegazione a tutto quello che sta accadendo» disse Ella appoggiando il capo sulla spalla di lui.
Gli occhi neri, profondi e intensi le brillavano dall’emozione: «C’è una teoria che hanno sviluppato al di là della Contea. Secondo alcuni maghi sembra che questo non sia un evento meteorologico particolare ma l’interferenza di una stella. Pare che l’Astro si muova con una traiettoria molto particolare e si stia avvicinando a noi. Dicono che sia lo stesso Astro che tempo fa attraversò i nostri cieli provocando la scomparsa dei colori.» «Un Astro?» chiese con tono fortemente incredulo Malcom. «Mi sembra altamente improbabile. So che ti piace credere a tutte queste cose pseudoscientifiche, ma penso sia un po’ troppo fantasiosa questa spiegazione! Secondo me si tratta solo di neve. Insolita, è vero, ma pur sempre neve.»
Scuotendo il capo, Ella sorrise rassegnata: «Il mio inguaribile razionalista» commentò baciandolo dolcemente per poi tornare a fissare fuori e involontariamente sollevare lo sguardo profondo nel cielo, tentando di superare le nubi chiare per raggiungere l’Astro luminoso. I maghi lo descrivevano come una sfera roteante dai mille colori, impossibile da immaginare per chi aveva sempre vissuto tra il grigio e il nero. Doveva essere qualcosa di stupefacente!
La neve continuava a scendere. Ogni cosa veniva lentamente ma inesorabilmente coperta. Alla radio e alla televisione non si parlava d’altro e mille teorie nascevano e morivano senza sosta.
Passarono tre giorni. Ormai il bianco era ovunque. Quella mattina Ella trovò finalmente il coraggio di uscire nella neve bianca e, entusiasta come una bambina, cominciò a camminare guardando stupita le sue orme sul terreno. Rientrò in casa con i capelli umidi e gli abiti zuppi e si accoccolò sul divano accanto a Malcom, ad occhi chiusi. Ad un tratto ebbe un sussulto, un ricordo improvviso le aveva attraversato la mente: ora era tutto chiaro! Ecco cos’era accaduto quando era piccina piccina ... aveva cancellato per tanti anni dalla memoria ... ed ora ...
Spalancò gli occhi e fissò Malcom che si staccò da lei con un balzo: gli occhi di Ella da scuri erano diventati verde brillante! «I colori … non è possibile. Ella, cosa c’è? Cosa ti succede?»
La moglie scivolò verso la porta senza rispondere, l’aprì e si immerse nei fiocchi di neve che scendevano lentamente. Il capo alzato verso il cielo. Vedeva. Vedeva l’Astro avvicinarsi. Tutti quei colori, quello sfavillante roteare: giallo, rosso, verde, blu, azzurro, viola, marrone … Poi, come se all’improvviso avesse perso le forze scivolò a terra. Malcom corse verso di lei riportandola all’interno della casa. «Ella, ti prego apri gli occhi. Dimmi cosa succede … »
«Ho visto Malcom. E’ tutto vero! L’Astro stanotte sarà direttamente sopra la Contea e succederà qualcosa di magico!» Lo sguardo sfavillante non ammetteva dubbi. Malcom la fissò esterrefatto e per tutto il resto della giornata non staccò mai gli occhi dalla moglie che sembrava in attesa di qualcosa, eccitata come mai l’aveva vista prima.
Verso sera accadde. Mille luci si accesero nella case e mille volti spaventati rimasero incollati alle finestre. Henry si precipitò fuori di casa, distante pochi isolati da quella di Malcom, e bussò alla porta dell’amico: «Vecchio aprimi, se dobbiamo morire voglio essere con te!» urlò battendo le nocche sulla porta.
«Sempre il solito esagerato...» Malcom aprì e si bloccò di colpo osservando l’amico che aveva addosso non neve ma una strana polvere microscopica, una polvere che scivolava a terra creando degli strani disegni. Il cappotto, le scarpe, i capelli di Henry non erano più né grigi né neri, ma erano ricoperti di tanti piccoli puntolini colorati che lentamente ma inesorabilmente si allargavano regalando … colori! Sì, proprio colori.
Polvere di Stelle! Dove si posava disegnava ghirigori colorati che si allargavano a macchia d’olio. Incredibile, una magia vera e propria!
Malcom, Ella e Henry rimasero fino al mattino con le facce incollate ai vetri e gli occhi allargati in espressioni di sorpresa. Il mondo riacquistava il Colore.
Una Polvere magica, una Polvere di Stelle stava cancellando il grigio, il nero e il bianco per ridonare alla Contea quello che solo le leggende narravano. Nell’arco di quella magica notte la Contea riacquistò tutta la gioia e l’allegria.
«Adesso sì che abbiamo qualcosa da ricordare davvero, vecchio mio!» urlò Henry, aprendo la porta e immergendosi nei colori mentre ballava e roteava come un bambino.
«Già» rispose semplicemente Malcom, abbracciando Ella e fissandola intensamente nei suoi spettacolari occhi verde smeraldo...
INTERVISTA a Dario De Cristofaro
Come nasce la tua passione per la fotografia?
Non lo so. Ci sono cose che accadono. Erwitt diceva : “ Quando la fotografia accade, succede senza sforzo, come un dono che non va né analizzato né interrogato.”
http://it.wikipedia.org/wiki/Elliott_Erwitt
Elliott Erwitt in una celebre foto
Potrei rispondere sul “quando” è nata questa mia passione, ma prenderei coscienza del tempo che passa. Mi rendo conto che forse sto glissando sulla domanda, e così provo a dare una risposta.
Credo di aver trovato nella fotografia un perfetto campo di battaglia tra la realtà e l’immaginario, qualcosa in più dell’abusato “cogliere l’attimo”.
Ci sono attimi che attraverso uno scatto si sottraggono allo scorrere del tempo e diventano “presenti”, e ci sono attimi che non sono mai esistiti, come in questo lavoro.
Astrea non esisteva un attimo prima di premere il pulsante di scatto, ed un attimo dopo, viene consegnata al tempo. Ora esiste, è innegabile, e questo è il potere magico della fotografia.
Quali temi riescono a far scattare in te l'ispirazione?
Ci sono storie che voglio raccontare. Alcune sono vere, altre inventate, alcune una visione particolare della realtà. Tendenzialmente non amo i soggetti che si impongono sulla scelta autoriale, per quanto ogni cosa può essere raccontata in maniera personalissima. Amo le storie, e quel genere di fotografia che sa andare oltre “l’attimo”, e al tempo stesso amo quegli attimi che, soprattutto attraverso il motion blur, sanno muoversi ben oltre la staticità del fermo immagine.
Quando scegli un soggetto cosa desideri raccontare maggiormente con la tua foto?
Se c’è qualcosa che mi colpisce, è quel qualcosa che voglio raccontare. Ci sono foto che nascono per una urgenza di dire, ed altre invece che girano in testa per giorni, o anche mesi. Alcuni dei miei lavori sono davvero molto distanti tra loro, non come cifra stilistica, ma come “argomento”. Questo perché non voglio perdermi le mille sfumature del mondo.
Quello che vorrei sempre riuscire a raccontare è quel qualcosa sa andare oltre l’ovvio, oltre il ciò che appare, oltre la fotografia didascalica.
Ci anticipi i tuoi progetti futuri?
Ovviamente no. Scherzi a parte, ho diversi progetti in cantiere. Uno legato al rapporto tra corpi e paesaggi, altri, spostandosi più sul racconto, legato alle tante realtà italiane cariche di tradizioni e leggende, piene di storie di streghe e fantasmi, luoghi di incanto che si nascondono dietro angoli inaspettati. Pur avendo avuto la fortuna di viaggiare tanto, trovo che sotto i piedi abbiamo un tesoro da poter far impallidire e perdere i più grandi fotografi di viaggi.
Ma non voglio svelare troppo, se hai una mappa del tesoro non la rendi pubblica .
Massimiliano Russo Liceo carlo Urbani
Non lo so. Ci sono cose che accadono. Erwitt diceva : “ Quando la fotografia accade, succede senza sforzo, come un dono che non va né analizzato né interrogato.”
http://it.wikipedia.org/wiki/Elliott_Erwitt
Elliott Erwitt in una celebre foto
Potrei rispondere sul “quando” è nata questa mia passione, ma prenderei coscienza del tempo che passa. Mi rendo conto che forse sto glissando sulla domanda, e così provo a dare una risposta.
Credo di aver trovato nella fotografia un perfetto campo di battaglia tra la realtà e l’immaginario, qualcosa in più dell’abusato “cogliere l’attimo”.
Ci sono attimi che attraverso uno scatto si sottraggono allo scorrere del tempo e diventano “presenti”, e ci sono attimi che non sono mai esistiti, come in questo lavoro.
Astrea non esisteva un attimo prima di premere il pulsante di scatto, ed un attimo dopo, viene consegnata al tempo. Ora esiste, è innegabile, e questo è il potere magico della fotografia.
Quali temi riescono a far scattare in te l'ispirazione?
Ci sono storie che voglio raccontare. Alcune sono vere, altre inventate, alcune una visione particolare della realtà. Tendenzialmente non amo i soggetti che si impongono sulla scelta autoriale, per quanto ogni cosa può essere raccontata in maniera personalissima. Amo le storie, e quel genere di fotografia che sa andare oltre “l’attimo”, e al tempo stesso amo quegli attimi che, soprattutto attraverso il motion blur, sanno muoversi ben oltre la staticità del fermo immagine.
Quando scegli un soggetto cosa desideri raccontare maggiormente con la tua foto?
Se c’è qualcosa che mi colpisce, è quel qualcosa che voglio raccontare. Ci sono foto che nascono per una urgenza di dire, ed altre invece che girano in testa per giorni, o anche mesi. Alcuni dei miei lavori sono davvero molto distanti tra loro, non come cifra stilistica, ma come “argomento”. Questo perché non voglio perdermi le mille sfumature del mondo.
Quello che vorrei sempre riuscire a raccontare è quel qualcosa sa andare oltre l’ovvio, oltre il ciò che appare, oltre la fotografia didascalica.
Ci anticipi i tuoi progetti futuri?
Ovviamente no. Scherzi a parte, ho diversi progetti in cantiere. Uno legato al rapporto tra corpi e paesaggi, altri, spostandosi più sul racconto, legato alle tante realtà italiane cariche di tradizioni e leggende, piene di storie di streghe e fantasmi, luoghi di incanto che si nascondono dietro angoli inaspettati. Pur avendo avuto la fortuna di viaggiare tanto, trovo che sotto i piedi abbiamo un tesoro da poter far impallidire e perdere i più grandi fotografi di viaggi.
Ma non voglio svelare troppo, se hai una mappa del tesoro non la rendi pubblica .
Massimiliano Russo Liceo carlo Urbani
giovedì 18 aprile 2013
Prestissimo le interviste ai PROTAGONISTI di Polvere di Stelle
In dirittura d'arrivo le interviste ai protagonisti dell'incontro del 20 aprile 2013:
Raffaele Battaglia,
Dario De Cristofaro
e
Anna Fabrello.
In esclusiva per voi!
le prime notizie su:
http://www.bibliotecasangiorgio.it/polvere-di-stelle-per-il-secondo-appuntamento-di-nove-1604.html
STAY TUNED
Raffaele Battaglia,
Dario De Cristofaro
e
Anna Fabrello.
In esclusiva per voi!
le prime notizie su:
http://www.bibliotecasangiorgio.it/polvere-di-stelle-per-il-secondo-appuntamento-di-nove-1604.html
STAY TUNED
Il mutamento del clima del Mediterraneo
Secondo accurate indagini condotte da alcuni scienziati napoletani dell’università Federico II, si è appurato che c’è stato un cambiamento radicale delle condizioni climatiche del Mediterraneo rispetto al secolo precedente: l’eccessivo inquinamento ha fatto aumentare enormemente i fenomeni naturali che si presentano con intensità catastrofica e che sono capaci di mietere un gran numero di vittime oltre a causare ingenti danni naturali.
Un esempio di fenomeno naturale devastante è il tornado, un violento vortice che si forma dallo scontro di venti di diverse temperature. Alcuni anni fa in Liguria proprio un tornado ha causato la morte di centinaia di persone e la distruzione di molte abitazioni, con pesanti perdite economiche.
L’accaduto, estremamente anomalo per l’Italia, ha allertato gli scienziati che ritengono possibile la formazione di tornadi in altre aree italiane.
Come si possono evitare nuove catastrofi sul territorio italiano?
L’abbiamo chiesto ad alcuni cittadini dell’area campana: per Ugo, 23 anni: “L’unico modo per impedire altre catastrofi è cercare di sensibilizzare tutti i cittadini e soprattutto gli industriali a diminuire l’inquinamento. Un modo sarebbe quello di informare in modo più capillare la gente comune sulla situazione dell’ecosistema consigliando anche alcuni metodi da adottare per salvaguardare l’ambiente”.
Giovanni, 26 anni, dice, invece: “Credo che non si possa fermare l’inevitabile, ossia gli eventi sia positivi sia negativi che devono accadere nel corso del tempo, ma la diminuzione dell’inquinamento non può che essere utile al benessere ambientale e sociale”.
Due posizioni diverse: una più positiva ed una più rassegnata...
Di certo c’è che tutti noi stiamo percependo un radicale mutamento del clima con estati sempre più calde e temperature insopportabili principalmente per anziani e bambini.
Di certo c’è anche che non si fa molto per cambiare! E questo è sotto gli occhi di tutti!
Dobbiamo, purtroppo, registrare che la fonte principale di inquinamento è causata da pochi personaggi senza scrupoli con una visione terribilmente limitata della Vita, i quali non comprendono che, continuando a perseguire solamente i propri interessi economici, stanno avvelenando anche se stessi e i propri figli.
Sarebbe auspicabile che esseri di questo tipo potessero essere eliminati dalla società in quanto sono “virus” che infettano l’ecosistema, che invece noi tutti dobbiamo proteggere per evitare l’irreparabile che si avvicina a grandi passi!
Pierluigi Lipardi Liceo Carlo Urbani
Un esempio di fenomeno naturale devastante è il tornado, un violento vortice che si forma dallo scontro di venti di diverse temperature. Alcuni anni fa in Liguria proprio un tornado ha causato la morte di centinaia di persone e la distruzione di molte abitazioni, con pesanti perdite economiche.
L’accaduto, estremamente anomalo per l’Italia, ha allertato gli scienziati che ritengono possibile la formazione di tornadi in altre aree italiane.
Come si possono evitare nuove catastrofi sul territorio italiano?
L’abbiamo chiesto ad alcuni cittadini dell’area campana: per Ugo, 23 anni: “L’unico modo per impedire altre catastrofi è cercare di sensibilizzare tutti i cittadini e soprattutto gli industriali a diminuire l’inquinamento. Un modo sarebbe quello di informare in modo più capillare la gente comune sulla situazione dell’ecosistema consigliando anche alcuni metodi da adottare per salvaguardare l’ambiente”.
Giovanni, 26 anni, dice, invece: “Credo che non si possa fermare l’inevitabile, ossia gli eventi sia positivi sia negativi che devono accadere nel corso del tempo, ma la diminuzione dell’inquinamento non può che essere utile al benessere ambientale e sociale”.
Due posizioni diverse: una più positiva ed una più rassegnata...
Di certo c’è che tutti noi stiamo percependo un radicale mutamento del clima con estati sempre più calde e temperature insopportabili principalmente per anziani e bambini.
Di certo c’è anche che non si fa molto per cambiare! E questo è sotto gli occhi di tutti!
Dobbiamo, purtroppo, registrare che la fonte principale di inquinamento è causata da pochi personaggi senza scrupoli con una visione terribilmente limitata della Vita, i quali non comprendono che, continuando a perseguire solamente i propri interessi economici, stanno avvelenando anche se stessi e i propri figli.
Sarebbe auspicabile che esseri di questo tipo potessero essere eliminati dalla società in quanto sono “virus” che infettano l’ecosistema, che invece noi tutti dobbiamo proteggere per evitare l’irreparabile che si avvicina a grandi passi!
Pierluigi Lipardi Liceo Carlo Urbani
mercoledì 17 aprile 2013
Aspettando POLVERE di STELLE
Sabato 20 Aprile alle 18.00 nella biblioteca di Villa Bruno a S.Giorgio a cremano il secondo appuntamento di NOVE: POLVERE di STELLE: le inaspettate connessioni
Cometa Ison 2
UN VIAGGIO ATTRAVERSO il COSMO che ci porterà a trattare di temi anche molto più ‘terrestri’ come l’inquinamento atmosferico e i cambiamenti climatici.
Saranno protagonisti di questo incontro di Aprile il ricercatore Raffaele Battaglia
di NOVAETECH,
l'artista Dario de Cristofaro, fotografo,
la scrittrice Anna Fabrello,
il cui racconto “Il Ritorno dei Colori” sarà letto da Giuliano Costa.
Interviene e Modera il Prof Giuseppe Germano dell'Univ FEDERICO II di Napoli e Vicepresidente dell'Ass. ALTANUR
Ma parliamo un po' dell'azienda del Ricercatore Raffaele Battaglia, la NOVAETECH
La NOVAETECH è una delle aziende italiane di eccellenza che si distingue per lo sviluppo di tecnologie avanzate e che da anni collabora con l' Agenzia Spaziale Europea, il CIRA – Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali e il CNR,. Ha fatto parte del team internazionale di analisi dei campioni di polvere di comete prelevati dalla sonda NASA STARDUST e i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Science.
Cometa Ison 3
NOVAETECH ha, inoltre, collaborato con l’INAF (Istituto nazionale di Astrofisica) nel progetto MEDUSA, per la realizzazione di uno strumento di analisi di polveri e vapore acqueo su Marte.
Un altro progetto avveniristico è stato DUSTER per lo studio dei cambiamenti climatici e per il quale NOVAETECH ha progettato un sistema adatto a volare a bordo di un pallone stratosferico che è stato lanciato a nord del circolo polare artico.
Il pallone stratosferico usato nel progetto
VI ASPETTIAMO per questo meraviglioso viaggio!!!
Pasquale De Luca (III Ag ITI Medi)
Cometa Ison 2
UN VIAGGIO ATTRAVERSO il COSMO che ci porterà a trattare di temi anche molto più ‘terrestri’ come l’inquinamento atmosferico e i cambiamenti climatici.
Saranno protagonisti di questo incontro di Aprile il ricercatore Raffaele Battaglia
di NOVAETECH,
l'artista Dario de Cristofaro, fotografo,
la scrittrice Anna Fabrello,
il cui racconto “Il Ritorno dei Colori” sarà letto da Giuliano Costa.
Interviene e Modera il Prof Giuseppe Germano dell'Univ FEDERICO II di Napoli e Vicepresidente dell'Ass. ALTANUR
Ma parliamo un po' dell'azienda del Ricercatore Raffaele Battaglia, la NOVAETECH
La NOVAETECH è una delle aziende italiane di eccellenza che si distingue per lo sviluppo di tecnologie avanzate e che da anni collabora con l' Agenzia Spaziale Europea, il CIRA – Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali e il CNR,. Ha fatto parte del team internazionale di analisi dei campioni di polvere di comete prelevati dalla sonda NASA STARDUST e i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Science.
Cometa Ison 3
NOVAETECH ha, inoltre, collaborato con l’INAF (Istituto nazionale di Astrofisica) nel progetto MEDUSA, per la realizzazione di uno strumento di analisi di polveri e vapore acqueo su Marte.
Un altro progetto avveniristico è stato DUSTER per lo studio dei cambiamenti climatici e per il quale NOVAETECH ha progettato un sistema adatto a volare a bordo di un pallone stratosferico che è stato lanciato a nord del circolo polare artico.
Il pallone stratosferico usato nel progetto
VI ASPETTIAMO per questo meraviglioso viaggio!!!
Pasquale De Luca (III Ag ITI Medi)
venerdì 5 aprile 2013
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