"Il
kipple è fatto di oggetti inutili,
inservibili, come la pubblicità che arriva per posta, o le scatole dei
fiammiferi dopo che hai usato l'ultimo, o gli involucri delle caramelle (...).
Quando non c'è più nessuno a controllarlo, il kipple si riproduce".
Queste
parole sono tratte dal romanzo “Il cacciatore di androidi” (‘Do Androids Dream of Electric Sheep?’ -
1968) del grande scrittore di fantascienza Philip K. Dick da cui è trae
liberamente spunto il celebre film Blade Runner.
Nel
libro il kipple è definito come fosse una legge di natura, un concetto dato
dalla combinazione di entropia e capitalismo, ovvero rappresenta la
degradazione ineluttabile dovuta a un “cattivo” progresso in un mondo in cui,
ormai, si produce talmente tanto di inutile da rendere sempre più inutili le
vite dei consumatori-cittadini; l’energia che si impiega a produrre e consumare
è energia degradata (entropia) e di conseguenza l’universo si muove inevitabilmente
verso uno stato di completa kipplerizzazione (disordine).
Guardando
le frequenti crisi per i rifiuti nelle nostre città e in generale la sporcizia e
il disordine dovuti al consumismo, le parole di Dick del 1968 risultano
profetiche.
Se non correggiamo le nostre abitudini e il nostro modello di
sviluppo è probabile un futuro distopico comune a molti romanzi di
fantascienza, fatto di pianeti superinquinati in cui i rifiuti sono ormai
ovunque, condizionando pesantemente la vita dei protagonisti.
Alcune
segnalazioni per voi sul tema dei rifiuti o degli equilibri ecologici in
generale:
Garbage
World (1967), di
Charles Platt, racconta la vita dura e sporca su un asteroide di nome Kopra,
che per secoli è stato la discarica dei numerosi mondi della Federazione
Mondiale. Gli abitanti di Kopra, evitati per secoli, improvvisamente diventeranno “interessanti” e ci sarà il bizzarro incontro
tra gli “sporchi” e denutriti abitanti dell’asteroide e gli “splendidi” visitatori della pulitissima Federazione.
Crumiro (1957), racconto di Isaac Asimov, ambientato su un planetoide extrasolare su cui si trova una colonia umana
organizzata in un rigido sistema di caste con a capo la famiglia Ragusnik
dedita allo smaltimento di rifiuti.
Ventiquattr'ore
al giorno nella terato-chimica
(2007), racconto di Vittorio Catani, uno dei principali autori di fantascienza
italiani, molto attento alle questioni ambientali ed ecologiche...
Link
al racconto http://www.fantascienza.com/magazine/racconti/10474/ventiquattr-ore-al-giorno-nella-terato-chimica/
Avviso
ai furiosi
(1953), di Eando Binder, racconta di come gli USA, in futuro ipotetico,
smaltiscono nello spazio i loro rifiuti più pericolosi, che poi ricadranno sulla Terra per un errore di calcolo.
Rifiuti
(1987), è invece
un fumetto, un'amara parabola ecologista sceneggiata da Carlos Trillo e
splendidamente illustrata da un visionario Juan Gimenez. Le vicende si svolgono
in un mondo che ha oltrepassato il punto di non ritorno; la produzione di
rifiuti unita all'inquinamento ed agli effetti devastanti dell'utilizzo di armi
chimiche e nucleari ha provocato il “grande disastro” riducendo il pianeta ad
un cumulo di rifiuti ed immondizia, sostanzialmente invivibile per la gran parte
della popolazione.
Innumerevoli
altri sono i titoli di fantascienza che trattano di equilibri ecologici e di
come è stato risolto o meno il problema dei rifiuti; la speranza è che il
nostro futuro somigli a quello di vari
romanzi in cui l’umanità è talmente avanzata da vivere in equilibrio con il
proprio ambiente e senza spreco di risorse, quali sono appunto i cosiddetti rifiuti.
Per quanto riguarda l’ambito
documentaristico vi segnaliamo alcune recenti produzioni:
Trashed (2012), film documentario, raccontato
da Jeremy Irons. Tratta del crescente problema dei rifiuti nelle società
consumistiche e pone l’accento su come l’inquinamento metta in pericolo le
nostre vite. Link http://www.youtube.com/watch?v=ohPS2To2QCE
Waste
Land (2010),
segue l’artista Vik Muniz, in visita alla periferia di Rio de Janeiro, dove
sorge una delle più grandi discariche del mondo in cui trovano lavoro a
migliaia di catadores, ovvero riciclatori, che traggono sostentamento dai
nostri scarti.
Garbage
Dreams (2009),
simile al precedente, segue la vita di tre adolescenti Zaballeen, abitanti del
villaggio “spazzatura” alla periferia de
Il Cairo. Essi riescono a riciclare oltre l’ottanta per cento dei rifiuti
raccolti. Link http://www.youtube.com/watch?v=b26dBL5tQPk
Garbage
Warrior (2007),
racconta la storia del pioniere dell'architettura ecosostenibile, Michael
Reynolds. Reynolds, che purtroppo è osteggiato da molti, ci mostra come usare i
rifiuti per costruire abitazioni e in generale come vivere in maniera
autosufficiente risparmiando risorse.
Link http://www.youtube.com/watch?v=2uF7MjdhZLQ http://www.youtube.com/watch?v=GJ-p8yr5dRw http://www.youtube.com/watch?v=UNYFlcV9R1w
GARBAGE!
The Revolution Starts at Home
(2007), mostra la famiglia McDonald di
Toronto che convive per tre mesi con la
spazzatura prodotta. Alla fine il garage risulta strapieno di 83 sacchi e ben
145 chili di puzzolente umido. Per riflettere sulle nostre abitudini
consumistiche.
Infine
vogliamo segnalare un divertente ed intelligente lungometraggio d'animazione
WALL•E (2008), della Pixar, diretto da
Andrew Stanton.
Il
protagonista del film è il robot WALL•E, ultimo abitante della Terra, ormai
ricoperta di rifiuti e per questo abbandonata dagli umani. La funzione di
WALL•E è quella di ripulire il pianeta, cosa che farà per settecento anni,
finché la Terra non sarà visitata da un robot avanzatissimo, di cui si
innamorerà.
Il
finale ci regalerà una speranza, quella di poter evolvere in meglio ...
Giuseppe Testa – Ass.
Altanur
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