sabato 21 dicembre 2013

CERVELLO vs COMPUTER

C’è analogia tra cervello umano e computer?  Chi dei due ha la supremazia?



Lo studio del cervello ci ha dimostrato che la CPU intellettiva è rappresentata dai neuroni, cellule che raccolgono, elaborano e trasferiscono chimicamente ed elettricamente informazioni.
Potremmo dire, quindi, che il funzionamento del cervello è come quello di un computer, il quale, attraverso i megabyte, è in grado di sintetizzare rapidamente i risultati.

Ma è questa la spiegazione alla quale possiamo attenerci? Possiamo pensare al cervello in maniera così rigida? Possiamo ‘virtualizzare’ tutto?

In futuro cosa diventeremo? Cosa faremo? E i sentimenti? Resteranno tali, o saranno anch’essi ‘virtualizzati’? 

Chi di noi non ha mai immaginato, come nei racconti di fantascienza, che un computer possa sostituire il nostro cervello?


Un gruppo di ricercatori ha condotto un esperimento: ha fatto elaborare ad un computer di ultima generazione una grande mole di dati. ebbene, per svolgere il lavoro che un cervello umano con 1.73 miliardi di cellule nervose e 10.400 miliardi di sinapsi ha fatto in un solo secondo ci sono voluti 82.944 processori e un petabyte di memoria (petabyte = 10 elevato alla 15 byte)
Ma il computer è riuscito ad elaborare in 40 minuti!
E pensare che la parte di cervello coinvolta nell'esperimento era solo dell' per cento!!

Ragazzi, siamo ancora lontani dalle meravigliose performances del nostro cervello!!

E, inoltre, il computer potrà forse un giorno eguagliare la potenza di calcolo ma non potrà eguagliare mai tutto il resto!

E la fantasia, la creatività? Dove le mettiamo? 

Oggi si tende a rapportare tutto ai computer ed al loro mondo ma il cervello è molto più complesso di qualunque macchina.

E inoltre la corsa eccessiva della tecnologia che ci circonda ci sta portando verso dei "mostri" che non sviluppano legami sociali corretti e fantasie creative.


Spesso ci si nasconde dietro lo schermo del PC e si intrattengono con gli ‘amici’ relazioni sempre più strane. Forse perché dal vivo sarebbe tutto più complesso? Più coinvolgente? E noi non resistiamo più a rapporti reali?



Di certo l’uso delle tecnologie è sempre più importante per lo studio e per il lavoro ma il loro abuso è certamente controproducente, una nota stonata nella voce del progresso.

Ricordiamoci che il nostro cervello è sempre ineguagliabile e che esso elabora attraverso reazioni e sensazioni i diversi risultati in relazione a ciò che sperimenta con passione.

Anna VANNELLI   e  Francesca AMATO  (Liceo C. Urbani)


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